Longyearbyen, la città in cui è vietato morire

| 26 giugno 2013 | 0 Comments

Cimitero di LongyearbyenNel mondo esistono luoghi con leggi davvero strane, come ad esempio a Longyearbyen. A largo delle coste della Norvegia, nel circolo polare artico, si trova un insieme di isole, su una di esse sorge la piccola città di Longyearbyen. L’ambiente fino a qualche anno fa non era dei più ospitali, vento freddo, neve e ghiaccio. La presenza degli orsi polari rendeva anche meno agevole la permanenza anche se gli abitanti del luogo vi erano abituati… ma torniamo alla nostra storia. Nel 1906, nei pressi di una miniera di carbone, venne creata la città di Longyear City. Nel 1917 l’epidemia influenzale della spagnola colpì il piccolo paese portandosi via parte delle anime che la abitavano e vennero seppellite nel piccolo cimitero adiacente. Tranne un grave incidente in miniera nel 1920 che provocò la morte di 26 persone tutto procedette per il meglio fino al 1943, anno in cui, dopo una evacuazione forzata, il paese subì un pesante bombardamento da parte dei tedeschi che la rase quasi totalmente al suolo. Dopo qualche anno di totale abbandono la minierà riaprì, la città ricominciò a vivere e gli edifici ad essere ricostruiti. Arrivati al 1950, venne fatta una scoperta raccapricciante e preoccupante al tempo stesso, tutti i corpi sepolti nel cimitero locale, dalla fondazione del paese in poi, erano rimasti intatti a causa del permafrost che li aveva conservati come in una enorme cella frigo. A questo punto venne vietato di seppellire i morti nel cimitero locale per evitare epidemie e da allora qualsiasi persona deceduta viene portata fino alla terra ferma e lì sepolta. Nel 1998 sono stati fatti test su sette salme di minatori morti nel 1917 a Longyearbyen a causa della spagnola ma non sono state fortunatamente tracce del virus attivo… questo è probabilmente dovuto al riscaldamento globale che ormai non permette più al ghiaccio di essere il padrone delle scene per tutto l’anno.

P.S. Il paese è ancora abitato e da due decenni ha una nuova vita grazie al sempre crescente turismo nella zona.

Immagine tratta da Wikipedia: http://commons.wikimedia.org/wiki/File:Longyearbyen_cemetery.JPG

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