Recensione Wacom Cintiq 21UX DTK-2100

| 2 agosto 2012 | 0 Comments

Da qualche giorno è arrivata a casa della mia ragazza la sua nuova Wacom Cintiq 21UX e vista la completa o quasi assenza di recensioni a riguardo mi sono sentito in dovere di scriverne una.

Introduzione

La tavoletta grafica in questione è uno dei modelli appartenenti alla gamma top prodotta dalla Wacom, tanto per capire il livello di questo prodotto, è lo stesso utilizzato dai creatori dei loghi di Google per le proprie “opere d’arte”. Di questo prodotto ne esistono due versioni entrambe chiamate 21UX la prima del 2008 e l’altra del 2010 con tecnologia intuos 4. In questi giorni la 21ux è stata affiancata dalla versione 22HD che ne dovrebbe prendere il posto.

Imballaggio

Devo dire che questa è la prima volta che un prodotto, sia ordinato via internet che comprato in negozio, mi viene consegnato con una doppia scatola di cartone e la cosa mi ha piacevolmente sorpreso! Detto questo il resto delle protezioni è di tutto rispetto, strato di polistirolo di 10 cm a contenere tavoletta e supporto metallico. Sullo schermo è posizionato un foglio a proteggerlo da graffi che potrebbero essere prodotti casualmente disimballandola. Sul retro dello schermo è inoltre possibile trovare altri due pezzi di polistirolo per fermare le due manette per cambiare l’inclinazione della tavoletta grafica rispetto al tavolo. All’interno della confezione si trovano inoltre un manuale in diverse lingue tranne l’italiano (ma almeno c’è l’inglese), il cd di installazione dei driver e relativo software, cavi di alimentazione inglese ed italiano e connessione alla presa video VGA o DVI che sia (sono presenti due adattatori a riguardo).

Montaggio

Dal punto di vista del montaggio c’è da dire che la miriade di cavi, pezzi e pezzettini non rende proprio intuitiva l’operazione, ma dopo una prima fase di sconforto, rimangono solo i sudori freddi del maneggiare un apparecchio da quasi 1700 euro perennemente a rischio di graffi durante queste operazioni. Con una rapida occhiata al manuale d’istruzioni si capisce che è da montare prima il supporto e successivamente il monitor. I pezzi, gli imballaggi, i fogli e i manuali sono pieni zeppi di scritte che dicono di portare attenzione a graffi e cadute accidentali. Quando si monta la base c’è da assicurarsi al 100% che il monitor si sia bloccato nel supporto, un click fa capire che l’operazione è andata a buon fine. L’ultima cosa da fare è attaccare l’alimentazione alla corrente e la presa usb e quella video al portatile.

Aspetto

La struttura nel compresso appare solida e compatta anche se già ad occhio (e grazie alle decine di avvertimenti letti ovunque nella scatola) si capisce che è un oggetto che non potrebbe sopportare anche una sola caduta da una altezza superiore ai 10 cm. Le due file di tasti situate ai lati dello schermo sono di gomma che ne rendono ottima la presa del dito ma difficile la pulizia (sembrano degli “acchiappapolvere”). Al centro in alto si trova il pulsante di accensione/spegnimento con relative spie di funzionamento. Nella parte posteriore della tavoletta in alto a destra sono situati i soliti pulsanti presenti su tutti i monitor per pc (contrasto, centramento, calore del colore, etc etc).  Sempre nella parte posteriore ai due lati (dietor i pulsanti laterali frontali) sono presenti due bande a contatto da usare con lo scorrimento delle dita (una sorta di due touchpad per portatile con un solo verso verticale). Il vetro dello schermo è anche lui un “attirapolvere” e le ditate fin dal primo contatto non si sprecano. i colori del monitor sono brillanti e ben contrastati, vi si lavora perfettametne anche con la luce di taglio. A volte passando la penna sembra che la punta si inceppi leggermente e graffi ma è solo una impressione che si ha passando probabilmente su qualche ditata fatta precedentemente. Il cavalletto su cui la Cintiq 21UX è posata ha anch’esso un aspetto solido (sembra fatto in una lega tipo la ghisa). Due dei 4 piedini di contatto alla scrivania presentano delle rotelle che fanno scorrere avanti ed indietro tutto quando si cambia l’inclinazione tramite le due manette poste sul retro della tavoletta. Le due manopole assomigliano un po’ al cambio al volante di una formula uno, si tirano per cambiare l’inclinazione e si lasciano per bloccarla. La penna è simile a quelle della serie Bamboo della Wacom ed uguale a quelle della Intuos, il colore è nero, le punte sono intercambiabili e sono presenti nel portapenna circolare in plastica dura nera. Lo stilo risulta molto più pesante di quello della serie Bamboo e l’impugnatura sisulta più sicura grazie ad uno strado di gomma antiscivolo. La punta è personalizzabile tramite appositi cerchietti di plastica colorata intercambiabili. Il peso del tutto senza imballi si aggira, ad occhio, intorno ai 15kg senza scatola.

Software

Il software per Windows risulta abbastanza intuitivo. Un pannello di controllo permette l’impostazione dei tasti funzionali ai lati della tavoletta, la durezza del tratto dell’utilizzatore ed altri infiniti settaggi oltre alla basilare calibrazione dell’accoppiata monitor-penna. Per quanto riguarda l’utilizzo su Linux i driver non vengono forniti sul CD d’installazione all’interno della confezione, sul sito è invece presente un link al progetto non porprietario open source che si occupa di svilupparli ed aggiornarli. Per quanto riguarda questi driver, come per tutte le cose riguardanti il mondo Windows, c’è da smanettare maggiormente. Al momento in cui scrivo l’articolo sono riuscito a settare i tasti sul pannello d’amministrazione ma non funzionano. Ultima cosa che non ho ancora detto, nel CD sono presenti anche i driver per Mac OS.

Utilizzo

Al primo utilizzo, passando da una Bamboo o Intuos alla Cintiq, ci si trova completamente spiazzati. Disegnare su una tavoletta tradizionale rispetto a farlo su un monitor può sembrare una operazione nettamente più semplice ma non lo è. La risposta al tratto è praticamente immediata ma la posizione della mano e del braccio è differente. Dopo un po’ di tentativi finalmente ci si adatta e si iniziano a tracciare le prime linee decise. Man mano che si continua con la pratica si riacquista la manualità e si scoprono i molti privilegi di questo tipo di periferica. Prima di tutto permette un livello di dettaglio nel disegno irragingibile con una normale tavoletta grafica, è infatti molto più semplice mettere la punta della penna dove effettivamente la si voleva piazzare e non nelle immediate vicinanze. Oltre a ciò l’uso dei pulsanti laterali permette un livello di distrazione minore durante la fase di disegno potendo sostituire molti comandi veloci prima lanciabili solo da tastiera. Vi sono oltre ai punti positivi anche alcuni negativi fra cui la temperatura che la superfice di vetro raggiunge, non in grado di scottare ma sicuramente non piacevole durante una sessione di lavoro estivo. Sempre in estate la mano potrebbe scivolare con difficoltà sulla superfice e per questo si consiglia l’utilizzo di appositi guanti prodotti dalla Smudgeguard.

Garanzia

La garanzia su tutti i prodotti della serie Cintiq è di tre anni previa la registrazione su sito internet della Wacom. In omaggio viene dato un software originale a scelta fra Adobe Photoshop Elements 10, Autodesk SketchBook Express 2011 e Corel Painter SketchPad. Stranamente al momento della registrazione non viene chiesta la data d’acquisto ne la prova della stessa…

Conclusioni

In conclusione la Wacom Cintiq 21UX risulta essere un ottimo prodotto se non fosse per il prezzo che risulta essere ben al di sopra delle aspettative. In se e per se non si tratta altro che di un monitor 21 pollici con tecnologia di tipo “touchscreen” tramite penna. C’è da dire inoltre che la suddetta tecnologia è ereditata da quella già esistente nel modelli Intuos 4 della stessa marca, non a caso gli accessori acquistabili separatamente sono i medesimi. Il forte abbassamento di prezzo di questo prodotto negli ultimi giorni dimostra l’enorme rincaro effettuato dalla stessa Wacom su questa tipologia di prodotti. I quasi 400 euro di sconto immediato all’uscita della nuova 22HD non sarebbero altrimenti concepibili. Rispetto alla 22HD che è in formato 16/9 questa tavoletta ha un maggior numero di pixel verticali che permettono in fase di lavoro una minor perdita di tempo per lo scorrimento verso o l’alto o il basso. D’altro canto il minor numero di pixel in larghezza rende più antipatica la realizzazione di lavori con maggiore lunghezza che larghezza, sono comunque dell’idea che un monitor 4/3 sia di gran lunga più comodo per lavorare che un 16/9 assomigliando maggiormente al formato cartaceo.

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