Quando si dice fare i lavori ad arte!

| 23 maggio 2010 | 0 Comments

Stavo girando in bici sull’infinita via Zino Zini quando mi sono fermato a fare delle fotografie ad una motrice ferroviaria di manutenzione parcheggiata subito affianco alla recinzione fra strada e ferrovie. Proprio nel punto dove una volta i binari ferroviari entravano nella attuale Caserma della Guardia di Finanza di Via Giordano Bruno (quella davanti allo Stadio Filadelfia), da qualche mese è stata creata una piccola rotonda (tanto per cambiare). I lavori sono fermi da qualche mese ed a dirla tutta sembrerebbero essere stati terminati, almeno nella parte prettamente funzionale. Manca solo la sistemazione dell’aiuola centrale, semmai si avrà intenzione di farla. La cosa che mi ha colpito è stato l’utilizzo di materiale ex ferroviario altamente contaminante per delimitare la rotonda. Un bel riutilizzo di traversine ferroviarie fatiscenti imbevute di creosoto per tenere su il cancello attorno alla rotonda.

Le traversine ferroviarie in legno venivano trattate con creosoto (una sostanza conservante) in modo da renderne impossibile l’intaccamento da parte di batteri, di funghi e/o semplicemente dell’erba, che potevano sfaldarne le fibre e rendere quindi pericolosa la percorrenza sulle stesse da parte dei treni in transito. Tutto ok se non fosse stato che, come al solito, si è scoperto successivamente essere questa sostanza altamente cancerogena. Il ripetuto contatto con la pelle può provocare il cancro e quindi anche la legislazione italiana ed europea si è mossa in merito per vietarne l’utilizzo in spazi pubblici in cui può avvenire il contatto anche non intenzionale. Voi direte, si va bene ma così, posizionate a terra che pericolo danno? Beh, si è dimostrato, in seguito, scientificamente che anche i fumi di creosoto derivanti dall’evaporazione dello stesso da traversine ferroviarie è tossico e cancerogeno. Il creosoto è volatile già alla temperatura di 20 gradi centigradi e quindi dovrebbe vigere il divieto assoluto di utilizzo dello stesso in qualsiasi opera pubblica a mio parere. Porlo, come è stato fatto, a lato di una pista ciclo-pedonale non mi sembra il massimo del riutilizzo in sicurezza per i passanti. In via Zino Zini già ora si superano i 36 gradi a terra ad occhio, figuarsi in estate!

Che io sappia la Cassazione nella Sentenza del 26.05.2004 n.23988 è stata l’ultima ad esprimersi a riguardo affermando l’assoluto divieto di riutilizzo e la compravendita delle traversine ferroviarie dismesse.

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