Gli ultimi u-boot

| 16 maggio 2010 | 0 Comments

Come ben si sa, gli u-boot uno dei mezzi più temuti della Seconda Guerra Mondiale. Il fatto che questo tipo di nave fornisse una superiorità militare nel predominio dei mari, diede alla Germania la possibilità di ostacolare i rifornimenti alle truppe di terra. Solo l’arrivo del sonar potè fermare questo predominio ed invertire le sorti della guerra fino alla completa disfatta di Hitler. Fatta questa premessa, durante la guerra, di queste circa 1200 portentose macchine, ne erano state affondate quasi 800. Al momento della resa della Germania i comandanti degli u-boot ancora in mare dovettero prendere la decisione se arrendersi consegnando la nave o farla affondare per non consegnarla al nemico. Inutile dire che in molti casi si procedette per l’autoaffondamento e nella quasi totalità dei rimanenti i capitani decisero di arenarsi su qualche costa o consegnarsi in qualche porto. L’Operazione alleata Deadlight svoltasi fra il ’45 ed il ’46 contribuì a far scomparire negli abissi una parte delle rimanenti, non si trattava d’altro che di portare il naviglio catturato a largo delle coste del Nord Irlanda ed affondarlo in una zona che rendeva il recupero e successivo ripristino impossibile. Gli ultimi u-boot furono fatti saltare in aria o smantellati per recuperarne il metallo. Questa risulta essere la mesta fine della marina tedesca della Seconda Guerra Mondiale. C’è un però! Alcuni u-boot, anche se pochissimi, sono rimasti in buono o ottimo stato di conservazione arrivando fino ai giorni nostri e risultano attualmente visitabili. Ecco quali sono:

U-505Ubicazione Attuale

L'U-505 nel Museum of Science and Industry di Chicago

L'U-505 nel Museum of Science and Industry di Chicago

L’U-505, Tipo IXC, è in condizioni pressocchè ottime. Fu catturato il 4 giugno del 1944 mentre era dislocato nell’Oceano Atlantico. A questo sottomarino fu data la caccia da un convoglio di ben 5 cacciatorpedinieri, 1 portaerei e caccia lanciati dalla stessa. Inseguita e più volte attaccata con cariche di profondità e colpi di armi automatiche provenienti dalle navi alleate, versava in condizioni tali da spingere il capitano della nave a dare l’ordine di abbandonarla. Lasciata con i motori accesi procedette con moto circolatorio tale da indurre gli americani a pensare che a bordo ci fossero ancora dei marinai con intenzioni bellicose. Fu lanciato un siluto in direzione dell’U-505 ma fortunatamente non lo colpì. Successivamente, dopo essersi calati su ponte del sottomarino ed esservi entrati, scoprirono che l’interno era stato fugacemente abbandonato tranne per un unico uomo che giaceva senza vita. Messa in sicurezza la nave, fu portata in America e si fece pensare ai tedeschi di averla affondata e le fu dato il nome fittizio di USS Nemo. La macchina Enigma recuperata a bordò servì a decriptare i messaggi che la marina nazista si scambiava. Dopo un periodo di studio, che avrebbe portato a notevoli miglioramenti tecnici sulle navi americane del dopoguerra, fu deciso di usarla come obbiettivo per testa balistici e soli per un puro miracolo fu infine deciso di regalarla al Museum of Science and Industry di Chicago. Dal 1954 si trova lì in esposizione permanente e dopo lavori di restauro necessari, si è deciso di costruirgli un apposito padiglione interrato per la protezione. Dal 2005 appare nuovamente in tutto il proprio splendore.

U-534 Ubicazione AttualeVecchia Ubicazione

Museo dell'U-534 a Liverpool

L’U-534, Tipo IXC, è probabilmente il peggio ridotto di quelli oggi rimanenti. Fu affondato il 5 maggio del 1945 dopo aver rifiutato la resa ed aver combattuto contro due bombardieri, riuscendone a far precipitare uno. Tutto l’equipaggio riuscì a scappare dal sottomarino ma 2 perirono successivamente a causa delle ferite dovute alle esplosioni delle cariche di profondità ed 1  per embolia. Dal giorno dell’affondamento fino al 1993, l’U-534 è stato adagiato su un fondale di 60 metri nei pressi di Anholt. Il 10 Agosto 1993 l’unità fu recuperata e portata in superfice e bonificata. Solo dopo 3 anni si procedette a renderla visitabile e la torretta, completamente distrutta dalle esplosioni, fu ricostruita. Per mancanza di fondi non si procedette con il restauro e il sottomarino rimase in una piazzola nel porto di Liverpool ad arruginirsi al sole fino al 2008. Nel 2008, dopo avergli dato una pitturata esterna ed averlo tagliato in 4 pezzi, è stato trasportato sull’altra riva del fiume e, ricomposto, è ora esposto in un proprio museo dal 2009.

U-995Ubicazione Attuale

L'U-995 al Laboe Naval Memorial

L'U-995 al Laboe Naval Memorial

L’U-995, Tipo VIIC/41, entrò in servizio verso la fine del ’43. Dopo un periodo di addestramento diventò operativo partecipando ad alcuni attacchi e colando a picco ben 6 navi alleate. Si arrese agli inglesi l’8 maggio del 1945 e divenne di proprietà norvegese nel 1948. Nel 1952 entrò all’attivo nella Marina Reale Norvegese e vi prestò servizio con il nome di HNoMS Kaura fino al 1965. Successivamente fu venduto al prezzo simbolico di 1 Marco Tedesco alla Germania che lo musealizzò. Dal 1971 si trova al Laboe Naval Memorial.

U-2540Ubicazione Attuale

L'U-2540 al Deutsches Schiffahrtsmuseum di Bremerhaven

L'U-2540 al Deutsches Schiffahrtsmuseum di Bremerhaven

L’U-2540, Tipo XXI, fu completato pochi mesi prima della fine della Guerra. Effettivamente non entrò mai in combattimento ed il 4 maggio 1945 fu fatto affondare in acque basse nei pressi di Flensburg. Dopo 12 anni di oblio sul fondo marino, venne riportato in superfice e trasportato a Kiel per essere modificato ed utilizzato come nave per ricerche oceanografiche. I lavori furono ultimati nel 1960 e fu ribattezzata Wilhelm Bauer. Dopo un servizio di soli 8 anni fu accantonata per poi subire ulteriori lavori di modifica e rientrare in servizio dal 1970 al 1980, anno in cui subì un incidente sottomarino e fu nuovamente accantonata. Radiata dal servizio nel 1982 fu messa in vendita dal Ministero della Difesa Tedesco ed, acquistata da privati, è stata riportata nelle condizioni originali della Seconda Guerra Mondiale e successivamente trasformata in museo galleggiante.

Vesikko (CV-707)Ubicazione Attuale

Il Vesikko sull'Isola di Suomenlinna

Il Vesikko sull'Isola di Suomenlinna

Il Vesikko, considerato un prototipo del Tipo IIA, fu costruito nel 1933 dai tedeschi ma non in territorio tedesco, per aggirare i limiti di armamento imposti dal trattato di Varsaille alla Germania. Da questo sottomarino nacque appunto la classe Tipo IIA tedesca di cui vennero prodotti solo 6 esemplari. Utilizzato ed acquistato dai Finlandesi prestò servizio nella Marina Militare anche durante la Seconda Guerra Mondiale, affondando anche una nave nemica. Al termine della Guerra, essendo anche la Finlandia sottoposta a limitazioni degli armamenti, decise di rendere un museo il Vesikko e dal 1959 gli ex membri dell’equipaggio iniziarono una raccolta fondi per realizzare questo progetto. Finalmente nel 1973 il sottomarino fu trasportato sull’isola di Suomenlinna e musealizzato. Ora si trova all’asciutto ad un passo dal mare per cui era nato.

U-2505, U-3004 e U-3506Ubicazione Attuale

L'U-2505, l'U-3004 e l'U-3506 come apparivano negli anni 80-90 all'interno del bunker Elbe II

L'U-2505, l'U-3004 e l'U-3506 come apparivano negli anni 80-90 all'interno del bunker Elbe II

La storia aveva risparmiato altri 3 esemplari di u-boot, intrappolati in condizioni accettabili nella base bunker di Elbe II di Amburgo. A causa di un bombardamento che colpì la base, i tre sottomarini U-2505, U-3004 e U-3506 rimasero intrappolati all’interno Successivamente per non farli catturare, l’equipaggio lì minò e fece saltare in aria. Per decine di anni gente curiosa si calò nel bunker semicrollato andando a visitarli e molte volte a depredarli. Per questo motivo ed a causa della pericolosità del luogo, quello che rimaneva del bunker fu riempito di ghiaia. Nel 2001 i resti del bunker sono stati demoliti ed i resti dei tre sottomarini Tipo XXI sicuramente sono ancora lì, ma per ora (e probabilmente per sempre) inaccessibili.

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