E’ l’Italia che va…

| 28 gennaio 2010 | 0 Comments

Parafrasando una vecchia canzone di Ron vorrei semplicemente fare un punto sull’informazione di oggi in Italia. In questi ultimi 30 giorni ho visto praticamente solo i telegiornali e per il resto del tempo ho letto, ma mi è parso di non sentire in tv alcune notizie a mio avviso semplicemente allucinanti di cui ho potuto leggere sui giornali e/o su internet.

Partiamo per ordine, il problema di Haiti ci rende affranti e distrutti dal dolore (etc etc) ma, dopo che Bertolaso si è preso del coglione dal mondo intero per aver detto la pura e semplice verità, ovvero che gli aiuti sono stati dati completamente a caso alla popolazione haitiana, è davvero così necessario portare avanti per settimane le immagini dei terremotati senza aiuti e dei politici che danno addosso al nostro capo della Protezione Civile? Diciamo che non è che siamo proprio così vicini da dover essere i primi a preoccuparci ed intervenire, anzi direi che siamo quasi gli ultimi a doverlo fare avendo affianco a loro una superpotenza del calibro degli Stati Uniti.

Con i tg offuscati da questa imponente notizia, molte altre mondialmente secondarie ma localmente principali sono passate in sordina ed a volte addirittura dimenticate. Lo scandalo della Telecom ad esempio. Il colosso della telefonia ed ex monopolista si è semplicemente accorto di colpo di avere qualcosa tipo 5-6 milioni di sim, attivate solo durante l’ultimo anno, completamente illegali. Un intero anno per fare i controlli che dovevano essere fatti invece al momento dell’attivazione. E certo, mica gli è venuto in mente che era strano che alcune persone avessero centinaia o migliaia di sim registrate a proprio nome! Praticamente invece di fare la ricarica, si attivavano una nuova scheda. Molto Molto intelligente, e dire che non gli è venuto nemmeno il dubbio quando hanno notato che il numero delle ricariche effettuate era quasi identico all’anno precedente, cosa impossibile se si pensa di aver venduto qualche milione di nuove sim… o sbaglio? Risultato? Milioni di euro di danni, un migliaio di denunce per truffa e licenziamenti come se piovesse, dai dirigenti in giù.

Ieri notte è uscita una notizia davvero carina, peccato che non si sia sparsa per l’Italia. Il vecchio Papa aveva firmato una lettera di dimissioni già nel 1989 da essere utilizzata nel caso in cui la sua forma psicofisica non fosse più stata all’altezza delle sue carica. Beh, chi doveva accettare le dimissioni diciamo che non l’ha fatto. Non so se sia un male od un bene però mi ricordo che all’epoca in tv si uccisero per settimane e mesi in stupidi dialoghi sulla possibilità o no che il Papa potesse dare le dimissioni (ammesso che volesse, ed a quanto pare voleva). E dire che la lettera di dimissioni l’aveva firmata e consegnata ben 6 anni prima! Tanto fiato sprecato per nulla, da parte della Chiesa bastava semplicemente dire “sì, le dimissioni da Papa possono essere presentate però sta ad un gruppo di cardinali decidere se renderle esecutive o no”. Fiat voluptas Dei!

Per la terza, parlerò come faceva Esopo, tramite una storia.

C’era una volta un lupo un po’ avanti con gli anni. A causa della sua cecità capitava che a volte, andando a caccia, incespicasse in rovi e sassi provocandosi delle piccole ferite su tutto il corpo. Arrivò un giorno in cui tutto sanguinante si sentiva, lo stesso, particolarmente allegro e pensò di trovare una compagna! Cerca di qua, cerca di là, dopo vari corteggiamenti e disparati rifiuti finalmente trovò la lupa che faceva per lui. Anche lei era vecchia e non stava per niente bene, ma tutti e due si convinsero che in coppia, anche vivendo molto lontani, avrebbero potuto fare grandi cose. Si separarono le provviste, e videro quali tane fra le loro erano più adatte a passare l’inverno che si stava avvicinando. Purtroppo tutti e due i lupi della coppia continuarono ad avere le zampe sanguinanti e piene di grafi ed ad un certo punto una delle zampe del lupo maschio si infettò in maniera che pareva irreversibile. A questo punto vi fu il dilemma. Continuare a cacciare alzando la zampa e non utilizzandola, oppure sedersi ed aspettare che la zampa guarisse da sola? Il lupo, anche sapendo di avere appena legato con la lupa, decise di accucciarsi ed aspettare che la zampa guarisse o andasse in cancrena. Il tempo passava e sia il lupo che la lupa finirono le provviste ed alla fine morirono tutti e due per gli stenti e per il freddo.

Se il cervello del lupo avesse deciso di muoversi ugualmente, sarebbe riuscito a trovare provviste per l’inverno anche se in maniera inferiore alle aspettative. Magro e magari su tre zampe, ma avrebbe superato il freddo con la compagna. Da stupido, invece, aveva deciso, anche conoscendo le sue condizioni fisiche al momento sufficienti solo a sopravvivere, di prendere una compagna. Ed da ancora più stupido, nel momento di muoversi per andare a caccia con tre zampe, si era invece accucciato al freddo ad aspettare la guarigione, senza sapere se sarebbe arrivata e quando.

Siete tutti d’accordo che il lupo fece una cazzata colossale guidato dal suo cervello? Penso di sì. Ora basta sostituire i soggetti della storia con altri. Lupo = Fiat, Lupa = Chrysler, Cervello = Sindacati, Zampe = Sedi, Inverno = Crisi. Penso che tutto sia chiaro! O no?

Che bella l’Italia… soprattutto gli italiani! Buona continuazione! 😉

Ah, dimenticavo! Oltre ad Haiti di cosa si occupano i nostri tg? Della leggenda metropolitana di un polacco morto che esce dalla bara con l’orologio al polso pur di non lasciarlo alla moglie! Mah…

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