Chiamiamo le cose col nome che hanno!

| 4 novembre 2009 | 1 Comment

In Italia la stampa ha sempre avuto la tendenza a demonizzare qualcuno o qualcosa per poi abbandonare completamente la notizia o addirittura passare al punto di vista opposto. Qualcosa mi dice che sia una forma studiata appositamente per tenere in vita un notizia vecchia più del necessario. Basti pensare ai casi più eclatanti secondo la stampa nazionale, Cogne in cui la Franzoni fu prima additata come colpevole e negli anni successivi difesa e “perdonata” da tutti i giornali, oppure il caso di Garlasco in cui Alberto Stasi è stato fatto passare inizialmente come unico possibile colpevole per poi cercare in tutti i modi di scagionarlo. E’ un po’ come le mode nel vestiario, prima il nuovo abito piace a tutti, poi, a distanza di anni, si dice che era ridicolo. In questo ultimo mese sto leggendo sui giornali un nuovo termine che mi fa veramente incazzare, la parola “bullo”. Si è iniziato a definire bullo quello che a scuola frega i soldi della merenda e si comporta da spaccone per finire a chiamare nello stesso modo i rapinatori, i violentatori, i borseggiatori, gli estorsori, etc etc. Mi spiace per la stampa nazionale ma la parola “bullo” non significa semplicemente delinquente di giovane età. Ci sono reati che sono estranei al bullo quali ad esempio la violenza sessuale. Un uomo, o ragazzo che sia, che aggredisce una donna e la violenta è definito nella lingua italiana come “violentatore” o “stupratore” o magari, nel senso più ampio del termine, “maniaco sessuale”, sicuramente non sinonimi della parola “bullo”. Il bullo compie solo piccoli reati quali atti di teppismo o soprattutto di natura psicologica, cose che i rapinatori non fanno. Il problema principale ora sta nel fatto che gli italiani sono tendenzialmente un popolo incredibilmente credulone, che si fa convincere da piccole prove dimenticando le grandi e che, in qualsiasi caso, crede che dietro qualsiasi cosa ci sia un complotto. Non so se questo sia dovuto a troppi anni di “La Signora in Giallo” in tv, oppure a questa tendenza della stampa e della televisione a cambiare parere come una bandiera al vento passando alla fine sempre a prendere le difese del delinquente, però esiste una cosa certa nel nostro paese, la nostra lingua, l’italiano. Chiamiamo quindi le cose col nome che hanno.

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Comments (1)

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  1. Silvia GM scrive:

    HAI PIENAMENTE RAGIONE CONDIVIDO AL
    10.000%. verissimo. ECCHECAVOLO! CRIBBIO.
    Non ci sono altri vocaboli da aggiungere al tuo scritto.
    PAROLE SANTE. Anche perchè i prepotenti ed in teppisti del giorno d’oggi hanno superato certi limiti di sopportazione e tolleranza. BRAVO MINDLAB.!
    Peccato che siano solo PAROLE E SFUMATURE DI VOCABOLI. I FATTI POI CONTINUERRANO A RIMANERE TALI. PECCATO. Un caro saluto. Silvia

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