USS Liberty, la nave che non piaceva agli israeliani

| 10 marzo 2008 | 0 Comments


Era il 1967, più esattamente Giugno. In Medioriente si stava svolgendo una guerra lampo fra Israele e un blocco di paesi arabi con a capo l’Egitto. Israele sapendo dell’ingente spiegamento di forze che gli arabi stavano preparando attorno ai confini del proprio stato, decise di lanciare un attacco aereo in grande stile, distruggendo quasi interamente le forze militari aeree Egiziane e Siriane. Dopo ciò, invase i territori vicini nei due stati precedentemente attaccati, facendo capitolare l’Egitto e costringendo la Siria a cessare le ostilità. Quella che sto per raccontare è una piccola storia, rispetto alla grande guerra che si stava svolgendo in quella zona in quei giorni, ma non per questo deve essere considerata insignificante, anzi…

L’8 Giugno 1967, a 23 km dalle coste del Sinai, una nave americana, la “USS Liberty” varata nel 1945, era stata inviata in quel tratto di mare a osservare la svolgersi del conflitto. La nave si trovava in acque internazionali e con i suoi 22 anni di servizio, non si può dire che fosse l’ultimo gioiello della tecnologia, per questo motivo veniva utilizzata solo a scopo di ricerca ed era stata dotata di grandi antenne visibili da grande distanza. La notte del 7 Gigno era stata mandata una comunicazione da parte della Sesta Flotta di non avvicinarsi a meno di 185 km dalle coste siriane e/o israelane. L’ordine a causa di problemi delle comunicazioni, non arrivò. Alcuni velivoli militari israeliani fin dalle 6 del mattino dell’8 Giugno avvistarono la nave americana e un ulteriore riconoscimento venne effettuato sicuramemnte da un altro aereo militare israeliano alle 9, culminato con un reciproco saluto ed un volo a bassa quota nei pressi della nave.
Alle 2 del pomeriggio, improvvisamente la Uss Liberty venne attaccata da 2 aerei con mitragliatrici, missili e napalm (non ho mai sentito di altre navi attaccate col napalm in vita mia). Uno dei due piloti, accorgendosi che sulla fiancata della nave le scritte non erano arabe e che la nave non rispondeva al fuoco, chiese immediatamente la sospensione del fuoco e, credendo fosse russa, l’invio di elicotteri di soccorso. Peccato che questi ordini non vennero mai eseguiti. 20 minuti dopo arrivarono tre torpediniere israeliane, che a causa del fumo attorno alla nave e dalle esplosioni delle munizioni a bordo della stessa, credendo di essere davanti ad una nave nemica, aprirono il fuoco, lanciando 2 (alcuni dicono 5) siluri contro la nave. Uno dei due siluri colpì la nave, uccidendo 25 uomini. Una volta accortisi che era una nave americana e confermata la notizia, le torpediniere israeliane tornarono indietro e chiesero di poter aiutare i sopravvissuti ma la nave americana rifiutò l’aiuto. Solo 3 ore più tardi fu avvisata l’ambasciata americana a Tel Aviv e furono inviati i soccorsi. La cosa potrebbe sembrare un banale incidente ma se si leggono attentamente le testimonianze dei sopravvissuti, in raltà questa operazione minitare, che sia stata un errore o volontaria è da considerarsi a tutti gli effetti contro qualsiasi legge internazione e morale. Dico questo perchè i testimoni dissero che dopo che la nave fu colpita dal siluro, molti marinai si buttarono in mare con le scialuppe di salvataggio e le 3 torpediniere, invece di metterli in salvo, aprirono il fuoco le scialuppe e gli occupanti. Il numero dei morti salì a 34 e quello dei feriti a 173. Nei raporti si dice inoltre che gli SOS mandati dalla nave colpita, furono disturbati dalle navi israeliane, facendo in modo che non arrivassero i soccorsi in tempi brevi.

Il caso, all’epoca, fece molto scalpore in America, ma nel giro di pochi anni molte cose vennero messe a tacere, anche l’indennizzo, di Israele all’America venne “restituito” con gli interessi, come aumento degli aiuti economici alla nazione attaccante. Israele non riconobbe mai la volontarietà dell’attacco. Varie motivazioni sono state addotte, anche a causa della bandiera caduta in mare per un breve periodo durante l’attacco e subito sostituita con una più grande. Altri incidenti da parte degli israeliani contro alleati o forze ONU, si sono succeduti negli anni, quello che mi domando è questo: Come fa quello che è considerato il più preparato esercito del mondo a fare errori del genere e ripeterli negli anni? Magari non sono proprio errori ma atti volontari. Trentaquattro soldati americani aspettano ancora oggi, a distanda di 31 anni, di capire per quale motivo sono stati uccisi da un loro alleato.

Memoriale virtuale:
http://www.gtr5.com
Altri video:
http://it.youtube.com/results?search_query=USS+Liberty
Foto iniziale tratta da Wikipedia:
http://commons.wikimedia.org/wiki/Image:USS_Liberty.jpg

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