Quando la copia è meglio dell’originale!

| 9 febbraio 2007 | 0 Comments

Durante la Guerra Fredda lo spionaggio industriale fra superpotenze era una cosa all’ordine del giorno. E capisco copiare oggetti o tecnologie che magari passino inosservate nella vita quatidiana ma copiare un progetto spaziale o un aereo di linea capace di andare a Mach 2 mi pare un po’ esagerato! Per farvi due esempi di chiaro spionaggio industriale fra Russia e paesi del Blocco Occidentale:

Lo Space Shuttle, bell’oggettino capace di andare nello spazio agganciato a un razzo vettore e tornare sulla terra semplicemente planando e atterrando come fosse un aereo normalissimo. Il primo prototipo funzionante di questa navetta fu il Columbia, iniziato nel 1975 e completato nel 1979. Il suo primo volo ufficiale fu nel 1981 e fu un successo (anche se il mese prima del lancio nelle prove a terra morirono 2 tecnici e altri 4 rimasero feriti). A questo punto la Russia cosa poteva fare se non copiare questo progetto? Si dice che inzialmente la Russia pensasse che lo Space Shuttle fosse un’arma, ma poi più tardi capirono che era solo quello che effettivamente era, ovvero un mezzo di trasporto. La Russia iniziò il suo nuovo programma spaziale sotto il nome Buran (tempesta di neve) e nel giro di 4 anni (dal 1980 al 1984) creò la sua navetta spaziale che, guarda un po’, era quasi identica allo Shuttle esternamente. Il primo volo di questo mostro della tecnologia fu fatto nel 1988 e tutto andò perfettamente. Ma la cosa che soprende di più è che il Buran era sia tecnologicamente che fisicamente migliore dell’originale! Aveva una maggiore capacità di carico, un migliore razzo vettore e udite udite era possibile teleguidarlo! Nessun membro dell’equipaggio a bordo! Le cose per il progetto spaziale russo andavano divinamente ma ci fu un piccolo problema che bloccò tutto. Il collasso dell’Unione Sovietica nel 1992! Gli esemplari che erano in costruzione (uno addirittura al 95-97%) vennero smantellati, quelli che si aveva in progetto di costruire (la serie 2) vennero abbandonati e l’unico che esisteva venne relegato in un hangar per anni fino a quando nel 2002 il tetto dell’hangar cadde distruggendo l’unico prototipo funzionante di questo gioiello della tecnologia russa. Al giorno d’oggi esiste solo 1 prototipo (creato appositamente per test aereodinamici e quindi non funzionante) e si trova nel Gorky Park di Mosca. Lo Space Shuttle invece sappiamo bene invece che successo/insuccesso ebbe negli anni. Ne vennero costruiti 8 in tutto. Di cui 2 per test (uno in atmosfera, l’altro a terra), 1 come replica per i turisti (si trova al museo Aereospaziale Americano) e gli altri 5 per il volo effettivo. Il Challenger (esploso in decollo nel 1986), il Columbia (esploso al rientro in atmosfera nel 2003), il Discovery, l’Atlantis e l’Endeavour.

Il Concorde, anche questo un bell’oggettino. Era capace di raggiungere la velocità Mach 2. Il primo esemplare fu costruito nel 1969 e a questo ne seguirono altri 15, tutti prodotti nel giro di 10 anni (ovvero quando la produzione cessò definitivamente). Questo gioiello aveva 4 motori Rolls Royce Olympus con postbruciatore, l’apertura alare era molto ridotta, il muso era capace di scendere in fase di decollo e atterraggio per aumentare la visibilità della pista da parte del pilota, l’impianto frenante tradizionale era affiancato a uno a paracadute. Il problema principale di questo velivolo era la poca stabilità a abassa quota e velocità. La Russia cosa fece a questo punto? Semplice, anche lei fece il suo concorde! Venne chiamato Tupolev Tu-144 e questo è una caso di quelli in cui il copiatore fa addirittura prima dell’originale ad uscire. Fu completato il primo prototipo nel 1968 e addirittura soffiò il primato di velocità al Concorde! Raggiunse Mach 2 un’anno prima del suo originale, ma questa velocità non venne mai utilizzata se non in fase di test. Rispetto al Concorde aveva due appendici aereodinamiche in più sopra la cabina (tipo 2 piccole ali) che uscivano solo in fase di atterraggio e decollo e stabilizzavano maggiormente il veivolo a bassa quota e velocità e i motori erano senza postbruciatori. Anche qui, come per il Buran, fu solo la sfortuna a far scomparire questo apparecchio. Il primo volo fu nel 1975 ma ben presto dopo solo 55 voli (in tutto per tutti i 16 esemplari costruiti) nel 1978 l’aereo ufficialmente venne ritirato dalle tratte passeggeri a causa di un incidente nel 1973 in cui morirono i membri dell’equipaggiom delle persone che si trovavano a terra e la distruzione di 15 case (probabilmente a causa di un Mirage III francese che stava scattando foto) e di un’altro incidente nel 1978 in cui morirono i membri dell’equipaggio. Non ufficialmente i voli continuarono almeno fino al 1987, anno dal quale questi aerei scomparvelo improvvisamente dal servizio.

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